Una proposta di legge che nasce dall’esigenza di riformare la giustizia tributaria. Un’esigenza largamente avvertita nella società e condivisa dagli addetti ai lavori.

Il sistema disegnato dal Decreto legislativo 31 dicembre 1992, n. 545, che suddivide le commissioni tributarie in provinciali e regionali, quali organi giurisdizionali speciali con competenza per i tributi di ogni genere, appare oggi non più adeguato.

Dal sistema vigente della giustizia tributaria emergono le seguenti necessità:

  • Garantire maggiore specializzazionee professionalità dei magistrati;
  • Semplificare il funzionamentocomplessivo del sistema e le relative procedure;
  • Assicurare tempi ragionevolidi durata del processo rispetto agli attuali;
  • Ridurre il contenziosoche approda fino alla Corte di Cassazione.

La giustizia tributariaha assunto un ruolo di fondamentale rilevanza all’interno del nostro ordinamento giuridicoper le notevoli implicazioni finanziarie e sociali, in considerazione dell’incidenza del gettito dei tributi sul prodotto interno lordo del Paese.

Tutto ciò richiede ormai un procedimento di definizione delle controversie fiscali più equo e ragionevolmente rapido. Una gestione virtuosa della legalità fiscale può consentire una migliore convivenza democratica, garantendo il valore della certezza del diritto e limitando fenomeni patologici e corruttivi.

Oggi si impone, pertanto, una riforma organicadi razionalizzazione, per un migliore e più efficiente esercizio della giustizia tributarianella direzione della semplificazione, nel rispetto dei princìpidi terzietà del giudicee di indipendenza della magistratura.

In sintesi, i punti caratterizzanti questa mia propostadi riforma sono i seguenti:

  • Soppressione delle vigenti commissioni tributarie provinciali e regionali;
  • Attribuzione delle attuali competenze in materia al giudice ordinario;
  • Previsione di magistrati ordinari specializzati a tempo pieno;
  • Assunzione di un contingente di 800 magistrati ordinari.

La mia proposta di legge delega il Governo a sopprimere le commissioni tributarie provinciali e regionalie ad attribuire le relative competenze al giudice ordinario, con l’istituzione di sezioni specializzate in materia tributaria presso i principali tribunali e le corti di appello.

Il fine della proposta di legge è di ricondurre il giudice speciale tributario nell’alveo della giurisdizione ordinariaper riconoscere piena dignità al processo tributario, accelerando la sua parificazione con quello civile, nel comune interesse del fisco e del contribuente.

Questa riforma prosegue in un percorso legislativo costituzionalmente orientato al giusto processo, nel rispetto dei princìpi del contraddittorio e della «parità delle armi» tra le parti.

I vantaggi della riformasono evidenti in termini di specializzazionee professionalità di giudici a tempo pieno laddove, rispetto al modello vigente “misto” composto anche da altre categorie professionali, il collegio competente sarà composto esclusivamente da magistrati ordinari.

SEZIONI SPECIALIZZATE

Le sezioni specializzatein materia tributaria opereranno in primo grado per i procedimenti di  competenza e in secondo grado, presso la corte di appello. La sentenza che definisce tale procedimento potrà essere impugnata dinanzi alla Corte di cassazione per i motivi di legittimità già previsti dalla legislazione vigente. Il giudice di primo grado, per questioni di particolare complessità o per princìpi giuridici specifici, potrà rimettere la trattazione della causa al tribunale in composizione collegiale. L’impugnazione avverso la sentenza di primo grado dovrà essere presentata dinanzi alla corte di appello in composizione monocratica per cause di valore fino a euro 100.000 e in composizione collegiale soltanto per cause di valore superiore.

Tutto ciò al fine di una maggiore celerità e per una semplificazione del procedimento.

 

REGOLE DEL PROCESSO

Per quanto riguarda le regole del processo, si applicheranno gli articoli 702-bis e seguenti del codice di procedura civile relative al procedimento sommario di cognizione. Ciò consentirà la piena tutela del diritto fatto valere, prevedendo lo snellimento della trattazione dei procedimenti attraverso le necessarie modifiche alla normativa vigente in materia.

 

ASPETTI ORGANIZZATIVI

Per gli aspetti organizzativi, il personale amministrativo addetto alle segreterie delle soppresse commissioni tributarie transiterà nei ruoli amministrativi dell’amministrazione giudiziaria.

Con questa riforma si prevede anche l’assunzione di un contingente di 800 magistratiordinari, reclutati mediante due distinte procedure concorsuali da indire nell’arco di dodici mesi.

Per quanto riguarda le risorse necessarie, saranno utilizzate quelle rese disponibili a seguito della soppressione delle Commissioni tributariee del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.

 

PROPOSTA DI LEGGE