La Proposta di legge n. 2770 “Disposizioni in materia di candidabilità, eleggibilità e ricollocamento dei magistrati in occasione di elezioni politiche e amministrative nonché di assunzione di incarichi di governo nazionale e negli enti territoriali. Modifiche alla disciplina in materia di astensione e ricusazione dei giudici“, presentata il 10 dicembre 2014, mira a stabilire una netta separazione tra attività giudiziaria e attività politica al fine di tutelare l’imparzialità e l’immagine stessa del magistrato e della magistratura, evitando ambigui passaggi da una carriera all’altra.

In questi anni abbiamo visto spesso i magistrati avvalersi del proprio diritto costituzionale di cittadini di accedere a cariche elettive, pur conservando (all’esito) il posto di lavoro (articolo 51 della Costituzione). Con questa proposta di legge si mira a limitare, regolamentandoli con ragionevolezza, sia l’accesso dei magistrati a cariche elettive, sia il ritorno nei ranghi d’origine del magistrato eletto (o candidato), pur tenendo conto di quanto stabilito dal terzo comma dell’articolo 51 della Costituzione, relativamente al fatto che chi è chiamato a funzioni pubbliche elettive ha diritto di conservare il proprio posto di lavoro.